Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato un nuovo decreto che promuove la realizzazione di impianti agrivoltaici sperimentali, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo decreto, che entrerà in vigore il 14 febbraio e sarà valido fino al 31 luglio 2026, mira a incentivare la costruzione di impianti per una potenza complessiva di almeno 1,04 GW, con una produzione energetica indicativa di 1.300 GWh/anno.
Gli incentivi previsti per i sistemi che rispettano i requisiti del decreto comprendono:
- Contributo in conto capitale: copertura fino al 40% dei costi ammissibili. Le risorse disponibili ammontano a circa 1,1 miliardi di euro.
- Tariffa incentivante: applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete, con modalità di copertura definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Un impianto agrivoltaico è definito “sperimentale” quando adotta le seguenti soluzioni congiuntamente:
- Soluzioni integrate innovative: montaggio dei moduli fotovoltaici elevati da terra, con possibile rotazione, in modo da non compromettere le attività agricole e pastorali. Questo può includere l’uso di strumenti di agricoltura digitale e di precisione.
- Sistemi di monitoraggio: per verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola e la continuità delle attività aziendali.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sarà responsabile della gestione della misura. In collaborazione con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), definirà indicatori per valutare il recupero della fertilità del suolo, il microclima e la resilienza ai cambiamenti climatici.