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Le storie dei nostri clienti: Bertolotto cresce e acquisisce Gardesa

Il 2021 comincia con un carico di ottimismo per Bertolotto, l’azienda di Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, specializzata in produzione porte e complementi d’arredo. Alla vigilia di Capodanno 2020 è stata ufficializzata l’acquisizione dell’azienda piacentina Gardesa, un marchio storico di porte blindate riconosciuto a livello mondiale, che in questo modo torna ad essere italiano. 

La storia di Bertolotto è lunga e ricca di passione; inizialmente il suo nome era AB, dalle iniziali del suo fondatore Attilio Bertolotto, che nel 1987 la costituisce a Crociera di Barge, in provincia di Cuneo.

Ben presto Attilio, oggi settantenne, viene affiancato dal figlio Claudio, che nel 1993 comincia la sua attività nell’impresa di famiglia. Dal 2002, poco più che ventenne, Claudio è amministratore delegato dell’azienda che tutt’oggi guida nel cammino di crescita e innovazione. 

E proprio in funzione di un consapevole cammino di crescita che Bertolotto sigla questo accordo, rilevando la struttura, gli impianti produttivi e gli edifici di Gardesa. 

L’azienda ha acquisito il marchio dagli svedesi di Assa Abloy, gruppo leader nelle soluzioni di accesso, con un giro di affari da 9 miliardi l’anno. Significativo l’accordo firmato il 30 dicembre 2020: grazie a questa firma verranno mantenuti impianti e forza lavoro. 

Gardesa ha sede in provincia di Piacenza, a Cortemaggiore. Il marchio è nato nel 1979. Nel 2008 è stato acquisito dalla multinazionale svedese Assa Abloy con sede a Stoccolma. 

“Siamo felici di questa unione, perché, oltre a riconoscere la forza del marchio Gardesa che ci renderà più forti sui mercati – ha dichiarato Claudio Bertolotto – sappiamo di condividere i valori di una tradizione che è alla continua ricerca di qualità per un prodotto che veste e arreda le case dei nostri clienti. E non nascondo l’orgoglio di far tornare nel nostro Paese un brand che nasce e cresce in Italia. La nostra sfida è affiancare le competenze di due realtà differenti per creare una sinergia che, ne sono certo, porterà con l’impegno di tutti al successo.”

Le porte Made in Italy si confermano attestazione di eccellenza, agli occhi del mondo intero. Per Bertolotto le porte non sono semplici oggetti, ma creazioni su misura. Da qui nasce la più alta delle aspirazioni: concretizzare l’eccellenza che diventa parte del quotidiano. Le porte sono pensate, infatti, per chi sceglie di circondarsi di cose belle e arredare la propria casa con soluzioni capaci di esprimere valori duraturi. Il maggior punto di forza risiede nella possibilità di personalizzare ogni elemento e nel coinvolgimento dei migliori maestri artigiani.

Oggi la superficie produttiva ha superato i 30 mila metri quadrati e all’orizzonte c’è un nuovo intervento di sviluppo su un lotto di circa 11 mila metri quadrati.

Ma Bertolotto non si ferma qui. 

I progetti in corso e in cantiere sono molti, per gran parte legati a innovazione e Industria 4.0. 

Un esempio? La tecnologia RFID, da poco inserita sulle linee e sugli impianti in fabbrica ha permesso di tracciare l’avanzamento della produzione con maggiore efficacia, garantendo un allineamento dei tempi di produzione con la data di approntamento degli ordini cliente. 

“Negli ultimi anni – racconta Sergio Panero, Direttore di Stabilimento e Personale – sono stati effettuati molti investimenti, alcuni mirati a implementare soluzioni tecnologiche avanzate. Questo ci ha permesso di digitalizzare sempre più i processi e di investire anche in formazione, elevando le competenze delle donne e degli uomini che lavorano insieme a noi.” 

Per Bertolotto le persone sono al centro dell’azienda, per questo la formazione continua rappresenta uno strumento necessario per la motivazione e la crescita professionale; una priorità anche (e soprattutto) in un momento particolamente difficile come quello che stiamo affrontando. 

Formazione continua per tutti e a tutti i livelli: tra le principali iniziative formative ci sono i corsi manageriali, l’aggiornamento e modifica delle competenze, i corsi di lingue, la digitalizzazione dei processi e l’addestramento continuo sul campo. 

“É grazie alla sinergia con Be4 Innovation – continua il Dott. Panero – che riusciamo a finanziare buona parte dei nostri progetti, grazie alla ricerca continua di bandi per l’ottenimento del credito d’imposta. Anche nel 2021 l’azione congiunta di Be4 Innovation e Bertolotto continuerà, quest’anno anche per la gestione della formazione in aula.” 

Una bella storia tutta italiana di coraggio e innovazione, a cui siamo felici e orgogliosi di contribuire.

 

 

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