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La gestione dei rifiuti nella piccola e media impresa.

La gestione dei rifiuti in azienda è un argomento complesso e intricato, che l’emergenza sanitaria ha ulteriormente complicato e reso necessario affrontare urgentemente. 

Ma di cosa si tratta nello specifico? In che modo si affronta la questione all’interno delle aziende? Ne abbiamo parlato con Danilo Sanino, Amministratore Delegato di Mondo Servizi di Roreto di Cherasco (CN), che da oltre vent’anni è specializzata in servizi ambientali. La società piemontese lavora fianco a fianco a imprese, artigiani, aziende agricole e Consorzi Nazionali per aiutarli nella corretta gestione dei propri rifiuti, garantendo una raccolta efficiente e capillare oltre ad una filiera certa e conforme di smaltimento.

Partiamo dal principio: cosa intendiamo per gestione dei rifiuti e perché dovremmo preoccuparcene? 

Secondo la normativa, per gestione dei rifiuti si intende l’insieme delle attività mirate a gestire l’intero processo: la raccolta, il trasporto, il recupero, compresa la cernita, e lo smaltimento dei rifiuti, compresi la supervisione di queste operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediari.

La gestione dei rifiuti è un’attività di pubblico interesse: la finalità è quella di ridurre gli effetti di una cattiva gestione sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. 

La strategia adottata dall’Unione Europea e recepita in Italia affronta la questione dei rifiuti delineando una serie di priorità:

  • Riduzione della produzione del rifiuto attraverso lo sviluppo di tecnologie pulite, l’ideazione e messa in commercio di prodotti che non contribuiscono alla produzione di rifiuti e all’inquinamento, i miglioramenti tecnologici per eliminare la presenza di sostanze pericolose nei rifiuti;
  • Prevenzione della produzione di rifiuti attraverso la corretta valutazione dell’impatto ambientale di ogni prodotto durante il suo intero ciclo vitale;
  • Recupero dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio anche a fini energetici.

Solo per quanto riguarda il materiale che non è stato possibile riutilizzare e poi riciclare si possono adottare soluzioni di smaltimento effettivo, come l’avvio in discarica. Non solo è necessario smaltirli, quindi, ma è fondamentale ridurre gli impatti complessivi dell’uso delle risorse, migliorandone l’efficacia e l’efficienza, aspetti che consentiranno di assicurare la competitività a lungo termine delle aziende.

In che modo vengono classificati i rifiuti? 

La classificazione dei rifiuti aziendali è il punto di partenza. Vengono suddivisi in base all’origine e alla provenienza. Secondo l’origine, i rifiuti si dividono in urbani o speciali; in base alle caratteristiche si dividono in pericolosi e non pericolosi, in base alla presenza o meno di sostanze con elevato potenziale inquinante.

Dal primo gennaio 2021 è entrato il vigore il D.Lgs 116/2020 che supera la gestione passata della raccolta e ne ridisegna le regole. La norma va a modificare la gestione documentale di formulari e registri, trasforma i rifiuti assimilabili agli urbani solamente in urbani modificando la classificazione dei medesimi. Facciamo un esempio concreto. 

Da gennaio vengono esclusi dalla definizione di “rifiuti urbani” i rifiuti della produzione: 

  • dell’agricoltura
  • della pesca
  • delle fosse settiche 
  • delle reti fognarie 
  • degli impianti di trattamento delle acque reflue (compresi i fanghi di depurazione)
  • i veicoli fuori uso 
  • i rifiuti da costruzione e demolizione

Questa distinzione è fondamentale per la fase della gestione e raccolta. Mentre i rifiuti urbani sono gestiti dalle amministrazioni comunali con il servizio di pubblica raccolta, i rifiuti speciali richiedono l’intervento di ditte autorizzate al recupero e smaltimento. 

Un altro aspetto importante è legato all’attribuzione del codice CER, che spetta al produttore e non al trasportatore. Per una corretta classificazione, l’Unione Europea ha introdotto un elenco di rifiuto, uguale in tutti gli Stati membri, in cui ad ogni rifiuto corrisponde un codice CER, che deve essere indicato sull’etichetta.

Per questo è fondamentale per un’azienda essere consapevole delle proprie responsabilità. È necessario implementare tutte le azioni necessarie per evitare illeciti, inquinare l’ambiente o sprecare importanti risorse. 

Da queste poche informazioni è possibile già intuire quanto sia complessa la gestione dei rifiuti che ci vede impegnati ogni giorno in una grande sfida che coinvolge tanti fattori: l’attenzione all’ambiente, una giusta e corretta attività di recupero, una raccolta intensa e sostenibile per noi e per i nostri clienti, la titanica elaborazione della documentazione giornaliera necessaria e soprattutto una assistenza e consulenza ambientale a 360°. 

L’emergenza sanitaria ha cambiato anche il settore della gestione dei rifiuti? 

Sì, l’emergenza sanitaria ha avuto effetti anche sulla gestione dei rifiuti, ma il sistema è riuscito a tenere, evitando crisi e mostrando capacità di adattamento, continuando a garantire le diverse fasi di raccolta, trattamento e riciclo. 

Nel 2020 sono aumentate le raccolte differenziate domestiche degli imballaggi, mentre hanno registrato un brusco calo quelle presso le isole ecologiche e quelle legate alle attività industriali e commerciali. Per questo sempre più imprese, per avvicinarsi agli obiettivi di economia circolare fissati a livello europeo, chiedono una semplificazione amministrativa e normativa e misure di sostegno al mercato dei prodotti riciclati, da attivare anche sfruttando i fondi che arriveranno nei prossimi mesi con il piano Next generation Eu.

Alcuni dati sono emblematici. Con l’impatto Covid-19 – tra settembre e ottobre 2020 – la raccolta differenziata degli imballaggi domestici è rimasta pressoché invariata, mentre è diminuito l’organico (del 15%) per il crollo della ristorazione e del turismo come pure i rifiuti speciali di origine industriale, delle costruzioni e del commercio. 

Al contempo negli ultimi mesi, sull’Europa si è scatenata una tempesta perfetta con la sparizione dalle aziende della disponibilità di polimeri plastici e carta oltre ad una esagerata impennata dei metalli. L’economia in Asia è ripartita con il turbo e Cina e India hanno iniziato a fare ordini massicci di materie prime. 

A far crescere il caos e i prezzi c’è anche la confusione che regna in tutta la filiera logistica mondiale dopo la pandemia. La ciliegina sulla torta è stata l’ondata di gelo in Texas che ha mandato in tilt l’industria petrolchimica USA.

Come vedi il futuro? Pensi che ci siano delle opportunità all’orizzonte? 

Mi sento positivo, perché di fronte a noi si aprono comunque nuove sfide. Il Governo italiano ha recepito le direttive contenute nel “Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare”. Il Consiglio dei Ministri nell’agosto scorso ha infatti approvato, su proposta del ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola e del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, quattro provvedimenti, che riguardano i veicoli fuori uso, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, le discariche di rifiuti, gli imballaggi e i rifiuti di imballaggi. Come abbiamo già detto, dal primo gennaio 2021 è entrato il vigore il D.Lgs 116/2020 che oltre e modificare la classificazione dei rifiuti, cambia anche le regole riguardo la responsabilità dei rifiuti. 

La transizione ecologica, di cui ormai esiste un Ministero, e la sensibilizzazione verso un’economia più verde e attenta sono una realtà con la quale fare i conti. 

A fronte di un argomento così complesso e soggetto a continua evoluzione, un Imprenditore deve affidarsi a un partner autorizzato e pronto a gestire secondo le prescrizioni tutte le esigenze della propria Società. 

È un piacere aver affrontato con Danilo Sanino un argomento così complesso e in continua evoluzione. 

Be4 Innovation e Mondo Servizi approfondiranno il tema della gestione dei rifiuti in due webinar, della durata di mezza giornata: 

  • Corso base – giovedì 29 aprile 2021 
  • Corso avanzato – 6 maggio 2021 

Sei interessato a partecipare? Scrivi a info@be4innovation.it 

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