Home » Newsletter 2020 » Gennaio 2020 – Intervista alla Dottoressa Pierandrea

Gennaio 2020 – Intervista alla Dottoressa Pierandrea

Il piano industria 4.0 – impresa 4.0 cambia pelle. Con l’approvazione, ormai scontata, dei nuovi incentivi proposti dal Ministero dello Sviluppo Economico, Super e Iperammortamento lasciano il posto a un nuovo credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, con l’intenzione di dare una rinnovata attrattività al piano e di ampliarne la base dei potenziali utenti. E non è l’unica novità: cambia anche il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo che si estende a innovazione e design, con un focus speciale sui progetti green e 4.0.

Per fare il punto sulle novità in via di introduzione e capire se e come potranno favorire effettivamente le nostre imprese manifatturiere abbiamo intervistato Rita Pierandrea, amministratore delegato della BE4 INNOVATION, una delle principali realtà che supportano le aziende nella scelta dei migliori strumenti a supporto della competitività.

Nel primo comma del nuovo articolo 22, si esplicita l’obiettivo di sostenere “il processo di transizione digitale delle imprese, la spesa privata in ricerca e sviluppo e in innovazione tecnologica, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, l’accrescimento delle competenze nelle materie connesse alle tecnologie abilitanti il processo di transizione tecnologica e digitale, nonché razionalizzare e stabilizzare il quadro agevolativo di riferimento in un orizzonte temporale pluriennale, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica”. C’è insomma un orizzonte pluriennale delle nuove misure, benché poi le norme si limitino, per ragioni di bilancio, a disporre la validità dei nuovi incentivi solo per un anno. Qual è il suo punto di vista? 

PIERANDREA – Un Piano così importante per la competitività delle imprese deve necessariamente cambiare nel tempo, per venire incontro ad esigenze nuove e diverse rispetto a quelle di qualche anno fa: è fondamentale analizzare cosa ha funzionato e cosa poteva essere fatto meglio, per incentivare gli imprenditori ad innovare ulteriormente. Noi di BE4 INNOVATION ci occupiamo di incentivi e contributi alle imprese da diverso tempo, toccando con mano le difficoltà delle aziende: per quanto riguarda la nostra esperienza riteniamo che le misure strutturali sono in grado di dare più garanzie agli imprenditori e consentano di programmare per tempo gli investimenti.

A suo avviso i nuovi strumenti consentiranno effettivamente di ampliare la platea delle imprese che hanno accesso agli incentivi, come vorrebbe il Governo?

PIERANDREA – Le modifiche ipotizzate ad oggi non fanno pensare a grandi cambiamenti in quanto a numero di potenziali fruitori del Piano Impresa 4.0: ci sono spunti interessanti, ma fino a quando si ragionerà a breve termine, i miglioramenti non saranno rilevanti. BE4 INNOVATION, dal canto suo, continua nel nord Italia la propria opera di informazione ed “alfabetizzazione 4.0” verso le aziende, specie PMI, che molto spesso non sanno di avere i requisiti per accedere alle agevolazioni pubbliche.
Per fare un esempio, i nostri tutor contattano regolarmente le imprese per informarle di ogni nuova opportunità disponibile (che sia una misura emanata dall’Europa, dal Governo italiano, dalle regioni o dalle camere di commercio).
In questo modo vengono tempestivamente a conoscenza degli incentivi, senza
rischiare che vengano inutilizzati. A breve sarà disponibile un Portale Web riservato ai nostri clienti che potranno verificare in real time tutte le novità in ambito finanza agevolata 4.0 ed avranno a disposizione una libreria virtuale di autoformazione per attivare percorsi formativi specifici sui principali temi di Industria 4.0

Entrando nel dettaglio, quali sono i vantaggi e gli svantaggi del nuovo credito d’imposta per investimenti in beni strumentali rispetto alla maggiorazione degli ammortamenti? Insomma, il nuovo sistema si presenta più o meno conveniente rispetto a quello attuale?

PIERANDREA – In termini meramente economici, gli importi si ridurrebbero leggermente, anche se in maniera non significativa. L’utilizzo in compensazione su 5 anni comporterebbe però una velocizzazione dei tempi di fruizione dell’incentivo. Il punto fondamentale resta comunque l’introduzione di misure strutturali: senza la certezza di una durata almeno triennale il rischio è sempre quello di non consentire un’adeguata pianificazione utile alla crescita delle imprese.

Sarà abbassata a 300 mila euro la soglia degli investimenti per i quali vi è necessità di produrre una perizia (non più giurata) o una attestazione da parte di un Ente accreditato. È un aggravio burocratico o un’iniziativa giusta?

PIERANDREA – Fino al 2019 la normativa prevedeva una perizia tecnica giurata obbligatoria per investimenti superiori a 500 mila euro. Da quanto emerge dalle ultime modifiche approvate negli scorsi giorni al Senato, la soglia si abbasserà a 300 mila euro, ma senza obbligo di perizia giurata: basterà infatti una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti ai rispettivi albi professionali, oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

Come BE4 Innovation ci siamo occupati da subito di Industria 4.0 e, a fronte della nostra esperienza maturata nel corso degli anni, abbiamo sempre suggerito agli imprenditori di optare per la perizia giurata: anche quando non obbligatoria, essa mette al riparo da eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate in merito all’ammissibilità del progetto presentato e tutela gli imprenditori sul rispetto dei vincoli da seguire per definire un bene iperammortizzabile. Troppo spesso, infatti, ho visto considerare un bene iperammortizzabile solo in virtù della sua predisposizione 4.0, non basta!

Una delle novità previste dalla nuova disciplina sarebbe la possibilità di fruire dell’incentivo sul software indipendentemente dall’acquisto di beni materiali 4.0. Un grande vantaggio per le PMI…

PIERANDREA – A conti fatti, sembrerebbe l’unico vantaggio tangibile tra tutte le proposte sinora avanzate. Come evidenziato da più parti, gli investimenti in software sono in crescita e sempre più necessari per la transizione digitale del tessuto produttivo italiano.

La disciplina del nuovo credito d’imposta per investimenti in beni strumentali prevede, a differenza di quanto previsto per i super e iper-ammortamenti, l’indicazione nella fattura di acquisto del bene di un’apposita dicitura (già dal 1° gennaio 2020).

L’art. 1 comma 195 della L. 160/2019 prevede infatti che “ai fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere ‘espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194”.

Consiglio quindi, in caso di acquisto, di comunicare al fornitore del bene la richiesta di inserire in uno dei campi descrittivi della fattura elettronica di acquisto l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194 dell’art. 1 della L. 160/2019.

Altra grande novità è la modifica del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo che cambia nell’intensità e si allarga anche a innovazione e design. È una modifica che ha senso? Il Governo sostiene che in questo modo si ridurranno anche i contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, che pare siano numerosi su questo incentivo…

PIERANDREA – Il nuovo credito d’imposta allargato a innovazione e design consentirebbe l’accesso all’agevolazione anche a numerose piccole e medie imprese che, con la precedente normativa, non avrebbero i requisiti per presentare progetti di
ricerca e sviluppo. Per quanto riguarda i contenziosi, l’auspicio è quello di avere chiarezza da parte del legislatore in merito agli ambiti di applicazione e alle corrette definizioni di ricerca e sviluppo, innovazione e design: solo così sarà possibile ridurre contenziosi dovuti ad errate interpretazioni della normativa.

L’idea di inserire un’agevolazione al 6% anche per il design, con riferimento ad alcuni specifici settori del made in Italy, vi sembra una buona iniziativa?

PIERANDREA – Il design rappresenta da sempre uno dei fiori all’occhiello del sistema manifatturiero italiano, che ci rappresenta in tutto il mondo. Ho trovato quindi assolutamente opportuna e d’obbligo questa iniziativa se vogliamo continuare a differenziarci in un mondo sempre più globale.

In queste settimane le aziende hanno la possibilità di fare richiesta del nuovo  voucher per acquisire i servizi di un innovation manager esterno. Qual è il suo  giudizio su questa misura?

PIERANDREA – Considero l’innovazione come un asset assolutamente strategico per la crescita delle imprese italiane, specie le PMI. L’introduzione di consulenti con una solida esperienza alle spalle può portare grande giovamento a realtà spesso poco strutturate per riuscire ad innovare da sole. Auspico che anche questa misura venga riproposta per i prossimi anni divenendo stabile, per favorire ulteriormente la transizione verso l’industria 4.0. Tra l’altro all’interno della nostra organizzazione trovano spazio numerosi Innovation Manager che possono mettere a disposizione dei nostri clienti la loro esperienza e capacità innovativa.

A supporto della competitività delle imprese non c’è solo il piano Impresa 4.0, ma anche una serie di altre misure messe in campo dalle Regioni con le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. Il sistema paese sta sfruttando in maniera adeguata questa opportunità?

PIERANDREA – Stando ai dati della Commissione Europea sull’utilizzo del Fondo di Sviluppo Regionale (FESR), al 30/9/2019 in Italia sono stati approvati progetti per un importo pari all’81% del totale disponibile. Considerando che la dotazione copre anche il 2020, si potrebbe pensare che al termine dei 7 anni sarà utilizzato il 100% o quasi. Il dato preoccupante, però, è che solo il 24% del totale disponibile è stato già erogato. Questo dimostra, al netto di eventuali intoppi amministrativi, che le aziende fanno davvero fatica ad arrivare in fondo all’iter progettuale, ovvero l’erogazione dei contributi. Il nostro consiglio è di affidarsi a società specializzate, come BE4 INNOVATION, che affiancano le imprese in tutte le fasi, aiutandole a superare gli ostacoli burocratici che si possono presentare nei momenti più delicati.

BE4 INNOVATION, risulta tra le prime realtà del nord Italia in ambito finanza agevolata 4.0 sia per il volume di incentivi erogati alle aziende sia per il numero di clienti gestiti . Ci racconta che cosa c’è dietro il successo che state riscontrando sul mercato?

PIERANDREA – C’è un percorso, senza dubbio lungo e faticoso, ma anche ricco di soddisfazioni. Un percorso fatto di etica, affidabilità e competenza. Abbiamo saputo intercettare e interpretare l’esigenza delle aziende di avere un partner unico in grado di seguire tutte le normative (europee, nazionali, regionali, camerali), diventando un punto di riferimento in grado di proporre soluzioni efficaci. Il mercato apprezza senza dubbio la nostra capacità di seguire ogni tipo di realtà, dalle start up fino alle grandi realtà imprenditoriali. Essere Leader della Crescita 2020 rappresenta per noi l’inizio di un nuovo cammino, che stiamo già percorrendo con un senso di responsabilità ancora maggiore, se possibile, verso le imprese che in numero sempre maggiore ripongono in noi la loro fiducia. Attualmente gestiamo oltre 150 imprese grazie al costante contributo di oltre 20 professionisti che coprono tutte le aree tecnologiche e finanziarie dell’Industria 4.0. L’anno scorso abbiamo generato incentivi per oltre 4,5 milioni di euro che hanno permesso ai nostri clienti importanti investimenti in tecnologia, innovazione digitale e formazione. 

BANDO REGIONALE SCUP: Il bando regionale a supporto delle start up innovative scade il 31/01/2020 alle ore 12.00.

Il Bando sostiene la realizzazione di programmi di investimento e sviluppo (business plan) da parte di start up innovative di piccola dimensione che abbiano superato la fase di esplorazione iniziale/primo avvio e possiedano il potenziale per effettuare una rapida e significativa penetrazione del mercato.

La misura agisce in sinergia con conferimenti di capitale da parte di investitori di diversa tipologia, funzionali alla realizzazione del business plan e di entità almeno pari al contributo richiesto. La start up deve pertanto presentare un business plan che evidenzi chiaramente:

  1. a) le attività e spese sostenute/da sostenersi con le risorse apportate dagli investitori (“progetto investitori”);
  2. b) le attività e spese per le quali viene richiesta l’agevolazione (“progetto ad aiuto regionale”).

L’agevolazione è concessa ai sensi dell’art. 22 (Aiuti alle imprese in fase di avviamento) del Regolamento (UE) n. 651/2014 e consiste in un contributo a fondo perduto compreso tra 150.000 e 500.000 euro, a copertura fino al 100% dei costi ritenuti ammissibili nell’ambito del “progetto ad aiuto regionale”, parte del business plan.

1.    BANDO REGIONALE per la progettazione e realizzazione di interventi di welfare aziendali. Il bando regionale scade il 27/02/2020 alle ore 12.00.

Obiettivo della Misura è favorire l’implementazione di esperienze virtuose di welfare aziendale di secondo livello, da parte di aziende private, in risposta alla domanda di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sviluppare e/o ottimizzare i servizi per il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, dei loro familiari nonché della cittadinanza in generale.

La Misura, che si rivolge prioritariamente alle piccole e medie imprese, anche incoraggiando la collaborazione inter-aziendale, è finalizzata alla progettazione e implementazione, soprattutto condivisa, di servizi di welfare aziendale. Le grandi imprese possono presentare proposte progettuali, purché fortemente condivise con il territorio, anche in ATI con PMI del territorio stesso.

La Misura finanzierà, con obbligo di cofinanziamento, progetti di Imprese singole o di Associazioni Temporanee di Imprese – ATI, che, mediante reti territoriali di soggetti funzionali al raggiungimento dell’obiettivo, sviluppino sistemi di welfare destinati al loro personale dipendente ed, eventualmente, ad altri/e lavoratori o lavoratrici del territorio di riferimento.

In particolare, verranno finanziate le attività inerenti la definizione e l’avvio dei Piani di welfare finalizzati all’erogazione di servizi nelle macro-aree “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, “politiche per le pari opportunità” e “sostegno alla cultura di benessere globale delle lavoratrici e dei lavoratori”, nonché azioni di volontariato aziendale e attività organizzative e di raccordo delle reti territoriali.

Strumento finanziario a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI piemontesi – Empowerment Internazionale

La Regione Piemonte, al fine di dare attuazione al POR FESR 2014-2020, ha inteso rafforzare il proprio sostegno a favore delle PMI promuovendo politiche volte all’incremento del livello di internazionalizzazione delle imprese, in particolare attraverso iniziative che permettano loro di proporsi sui mercati esteri con un offerta ed una presenza più competitiva, di conferire maggior valore aggiunto ai prodotti e servizi proposti, di strutturarsi ed acquisire esperienza sui mercati esteri.

Attraverso il presente bando le aziende interessate possono presentare un progetto di internazionalizzazione ed ottenere un  finanziamento a tasso zero, a copertura di una quota fino al 70% del piano di spesa approvato, collegato ad un finanziamento bancario a tassi di mercato a copertura della restante parte del programma di spesa stesso.

Il Bando prevede l’istruttoria delle domande e di selezione dei progetti di tipo valutativo a sportello e le agevolazioni vengono concesse sulla base del Regolamento (UE) N. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti “de minimis”.

BANDO MISE Brevetti +

Agevolazione in conto capitale per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

I beneficiari possono essere micro, piccole e medie imprese, comprese le start up innovative, cui è riservato il 15% delle risorse stanziate.

Le domande di concessione devono essere presentate dal 30 Gennaio 2020 e fino ad esaurimento delle risorse.

BANDO MISE Disegni +4

Agevolazione in conto capitale per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla la messa in produzione di nuovi prodotti correlati ad un disegno/modello registrato (Fase 1 – Produzione)  e alla commercializzazione di un disegno/modello registrato (Fase 2 – Commercializzazione).

I beneficiari possono essere micro, piccole e medie imprese.

Le domande di concessione devono essere presentate a Unioncamere dal 27 Febbraio 2020 e fino ad esaurimento delle risorse

BANDO MISE Marchi +3

Agevolazione in conto capitale per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla registrazione di marchi europei e marchi internazionali.

I beneficiari possono essere imprese di micro, piccola e media dimensione.

Le domande di concessione devono essere presentate ad Unioncamere dal 30 marzo 2020 e fino a esaurimento delle risorse.

BANDO MISE Poc (Proof of Concept)

Vengono finanziati programmi di valorizzazione di brevetti, attraverso progetti Proof of Concept (PoC), al fine di innalzarne il livello di maturità tecnologica.

I beneficiari possono essere università, enti pubblici di ricerca ed istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS).

Le domande di concessione devono essere presentate ad Invitalia dal 13 gennaio 2020 al 27 febbraio 2020.

Articolo precedente
Voucher digitalizzazione 2019: non perdere l’occasione!
Articolo successivo
Gennaio 2020 – Digital transformation, gli ostacoli per le aziende italiane